Spazio pubblico come interfaccia comunicativa tra società e città.

“Artocratie en Tunisie.” Photo JR with Sophia Baraket, Rania Dourai, Wissal Dargueche, Aziz Tnani, Hichem Driss and Hela Ammar. fonte: Domusweb.

Lo spazio pubblico è un luogo fisico (o virtuale) caratterizzato da un uso sociale collettivo ove chiunque ha il diritto di circolare e dialogare. È lo spazio della comunità o della collettività. Rappresenta nelle società umane, in particolare urbane, tutti gli spazi di passaggio e di incontro che sono ad uso di tutti.

Nel corso degli ultimi secoli, con il superamento dei poteri assolutistici e l’affermazione delle democrazie moderne, la nozione di spazio pubblico si è estesa fino a comprendere “ogni spazio collettivo, fisico o virtuale, nel quale si esercitano i diritti/doveri di cittadinanza, di informazione, di azione politica.

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Espace culturel. Superfici sociali.

Un’altro lodevole progetto partecipato del Collectif ETC. Nel quadro del macro-progetto Détour de France, dal 5 al 9 marzo, il Collectif Etc è stato invitato ad intervenire presso l’ospedale de La Colombière, a Montpellier. Nell’arco di una settimana, pazienti, infermieri, medici e studenti di architettura hanno agito sul cortile antistante lo spazio culturale, per trasformare quest’area di sosta in spazio pubblico attraverso un sistema di superfici ad altezze diverse.

“The Transfinite”: assaggiare l’infinito attraverso ambiente e superfici mutevoli.

”…spectacular, trippy and fun…the transfinite is definitely something to see and experience. Sublime spectacle.” –The New York Times
“…a physical manifestation of information in its rawest form.” –Time Out NY
”…an extreme and elaborate visual and sonic environment.” –New York Magazine

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“Bodies in urban spaces”: evidenziare lo spazio con il corpo.

Esplorare la relazione tra corpo, spazio e architettura. L’ambiente urbano viene indagato, sottolineato e riletto attraverso il metro del corpo umano così interstizi urbani anonimi assumono un nuovo valore solo rapportati all’uomo. Ecco che si aprono nuovi punti di vista sullo spazio che ci circonda e che ogni giorno esperiamo e viviamo. Bodies in urban spaces è un progetto di Willi Dorner e Lisa Rastl.

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Open-Air-Library. Riqualificare con uno spazio aperto alla cultura.

Una biblioteca pubblica all’aperto basata sulla filosofia dello sharing. La straordinaria forza della riqualificazione attraverso uno spazio open-air dedicato alla cultura e alla condivisione di questa, favorendo l’incontro e la vita collettiva in città. “Nodo riqualificante”.

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Media Facades Festival Europe. Public art negli spazi pubblici di 7 città europee.

Media Facades Festival Europe è un progetto pilota, un progetto urbano multimediale che interconnette 7 città europee attraverso l’infrastruttura esistente di schermi urbani e facciate multimediali presenti negli spazi pubblici urbani.

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Progettare lo scarto tra il tempo incalzante della città e il tempo libero. Pausa urbana. La lezione di Burle Marx a Rio.

Argentinos todos pintores.
Chilenos todos poetas.
Brasileiros todos musicos y bailarinos.

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Public space art e centri della cultura si incontrano.

Un’installazione di arte pubblica che indaga l’interazione possibile tra arte, superfici e uomo. Un’opera che dalla bidimensionalità conquista e sperimenta la terza dimensione il tutto ospitato in uno spazio collettivo aperto alla produzione culturale internazionale.

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My Playground: silenziose relazioni tra uomini e superfici urbane.

What’s fascinating is the way of transforming the city because you can’t change it physically,
you can’t go and move the light post or the staircase,
but you can change the way you are looking at it and the way you use it and in that way make it your own.

Signe Højbjerreh Larsen – Team Jiyo

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Arte e superfici. Allan Wexler public art.

2 Superfici, 26 sedie. Un enorme tavolo ed una copertura. Ad interagire con queste superfici 13 sedie con uguale orientamento. Due risultati differenti: due spazi differenti, due diverse forme di interazione e socialità. Questi gli elementi base di sperimentazione di Allan e Ellen Wexler per un’ installazione artistica realizzata nel 2006 lungo l’Hudson River Park a New York city. 
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Superfici urbane conviviali. Un progetto di suolo a Saint Denis.

Un dolce movimento del suolo arricchito da bassi volumi vegetali dalle forme fluide, graficamente definite grazie a una rossa bordura metallica. La poesia e l’equilibrio di un progetto di superficie firmato Franco Zagari. Saint Denis, Parigi.
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Un nuovo landmark urbano per Tel Aviv: alta qualità urbana e flessibilità funzionale.

Un meritevole progetto di superficie, un esempio di successo di architettura a zero cubatura (AZC). Si tratta di una profonda riqualificazione di una meravigliosa parte della costa israeliana il quale ha avuto un grandissimo impatto positivo sulla vita urbana di Tel Aviv, un prezioso spazio collettivo aperto per i suoi cittadini.

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La ville molle. Esperire la superficie urbana.

Con questa installazione nella città di Bourges, lo studio RAUM si è aggiudicato il premio “COAL art et environnement” 2011. La Ville Molle altro non è che il tentativo di riflettere e far riflettere sulle modificazioni che interessano le città in cui viviamo. Il loro adattarsi, modificando ‘naturalmente’ il panorama urbano e il paesaggio architettonico. Anche con il deterioramento.

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Suolo e superfici: una ricerca di unitarietà e identità per uno spazio aperto collettivo.

La ricerca di unitarietà, attraverso il ridisegno degli spazi residui esistenti, è il punto di partenza per la nuova Piazza di Torre di Mosto.

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Raumlabor. Pratiche urbane alternative.

“Siamo spesso bloccati da immaginari preconcetti e prospettive preselezionate. L’architettura sembra sempre ripetere se stessa. Non c’è visione del futuro, rimangono solo i sentimenti. Una volta esisteva qualcosa di simile ad una visione. C’erano persone che discutevano sulle grandi questioni. Ora c’è un solo del sentimento a ricordare questi tempi, tra il desiderio e la malinconia. Quest’era ormai è conclusa. Qui è dove comincia il nostro lavoro”.

RaumlaborBerlin
[Francesco Apuzzo, Markus Bader, Benjamin Foerster-Baldenius,Andrea Hofmannn, Jan Liesegang, Christof Mayer, Matthias Rick, Axel Timm]

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Ricerca e sperimentazione per Milano.

Milano. Impianti diversi del tessuto urbano.

Studiare e progettare lo spazio contemporaneo a partire da una riflessione sulle sue prestazioni architettoniche è l’obiettivo di Laboratorio Permanente, che fonda il suo lavoro sulla sinergia tra esperienza professionale e ricerca universitaria.

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La riscossa delle superfici esperibili. Il 2D diventa 3D.

“My work is created in a reaction to what we readily encounter in our lives, sidewalks and doorways, building and bricks. I’m just connecting the dots differently to make my own picture. Others need to see that they can create too, connecting their own dots, in their own places.”
[Aakash Nihalani]